Chiamta anche acido folico o vitamina antianemica. E’ prodotta in grande quantità dalla flora batterica intestinale. Viene estratta dalle foglie verdi (spinaci, legumi, grano, soia ecc), ma è presente anche nel fegato, nel rene, nel latte, nel lievito (70 mg per 100 gr.) e nei prodotti fermentati.
Azione
Previene l’anemia macrocitaria; la sua azione è legata strettamente alla vitamina B12 intervenendo nella sintesi metabolica degli acidi nucleici.
Fabbisogno
Giornalmente il fabbisogno è di mg 0,1-o,5. La necessità di un migliore apporto si ha in caso di gravidanza, malassorbimento o intervento chirurgico a livello intestinale, oppure in presenza di una sindrome da sprue (la sprue è una malattia piuttosto rara e caratterizzata da diarrea profusa, vomito, glossite e anemia macrocitaria, cioè da un’anemia nella quale i globuli rossi divengano più grandi del normale).
Carenza
Provoca l’accrescimento abnorme dei globuli rossi nel midollo osseo causando un quadro di anemia macrocitaria. La protratta carenza di acido folico può portare ad uno stato di deterioramento mentale con crisi psicotiche. Nelle cure antiepilettiche si riscontrano di frequente carenze di questa vitamina con la comparsa di macrocitosi che però e possibile far regredire mediante la somministrazione di acido folico.
Nota
Non si segnalano nell’uomo sintomo dovuti ad eccesso di acido folico; solo nella cavia e per dosi veramente alte si è osservata l’insorgenza di un blocco renale.