Alla fine di una giornata particolarmente faticosa, nel 1900, William Horatio Bates (1860-1931), oftalmologo e specialista delle malattie oculari dei bambini, notò quanto gli dolessero gli occhi. Ricordò in quel momento di aver sentito spesso i suoi pazienti lamentare dolori e bruciori agli occhi anche dopo aver reagito bene alle cure da lui prescritte.
Nella tranquilla oscurità del suo studio, il dottor Bates appoggiò i gomiti sul tavolo e portò le mani al viso, coprendo gli occhi con le palme. Rimase in quella posizione per dieci minuti e avvertì un sollievo graduale, finchè gli occhi smisero di dolergli e anche la mente gli sembrò più libera.
Quando dischiuse le mani, ebbe la sensazione che gli oggetti all’ interno della stanza fossero improvvisamente più chiari e nitidi. Le sue osservazioni gli consentirono di sviluppare il “metodo per esercitare la vista” che viene descritto nel suo libro più famoso ” The Cure of Imperfect Sight by Treatment Without Glasses” La cura delle imperfezioni della vista senza occhiali, del 1919. Il metodo intende correggere difetti della vista quali miopia, ipermetropia, presbiopia, astigmatismo, per mezzo di esercizi e tecniche così da eliminare l’uso degli occhiali, che il Dottor Bates ritiene addirittura dannoso.
Da allora il metodo si diffuse e, al momento della sua morte, aveva ormai seguaci tra i medici su entrambe le sponde dell’ Atlantico.