Gli infusi di fiori di camomilla vengono utilizzati principalmente per i loro effetti calmanti, ma un suo prolungato uso può portare però l’organismo ad una reazione opposta: è noto infatti che molte persone, che hanno abusato nell’assunzione di infusi o decotti di camomilla, non riscontrino più effetti sedativi, bensì tonico-eccitanti. Inoltre, se lasciata per troppo tempo in infusione, l’effetto della camomilla non è più calmante ma eccitante, questo perché vi è presente nel fiore una piccola quantità di caffeina.
Le tisane ottenute con questa pianta inoltre provocano l’espulsione di gas intestinali in eccesso. La camomilla inoltre è dotata di buone proprità anti-infiammatorie, locali ed interne. Questo grazie a certi componenti dell’olio essenziale (alfa-bisabololo, guaiazulene, camazulene e farnesene), ad una componente flavonoide (soprattutto apigenina, quercetina, apiina e luteolina) ed ai lattoni matricina e des-acetil-matricarina. Il suo potere antiflogistico a parità di principio attivo (in peso) è stato comparato a quello del cortisone.
Si usa per: Problemi digestivi (ulcere, acidità, nausee, gastroenterite, coliche del neonato…), raffreddamenti, disturbi del sonno, nervosità (leggero calmante), crampi mestruali, febbre da fieno, allergie